Anche se adulti, adolescenti e bambini possono utilizzare i siti di social network dalla sicurezza delle proprie case, i predatori sessuali hanno trovato il modo di vittimizzare gli utenti online. Nascondendosi dietro profili falsi per attirare le vittime, utilizzando le informazioni del profilo per perseguitare le loro vittime nella vita reale o hackerando account per ricattare le vittime, i predatori sessuali rappresentano pericoli molto reali per gli utenti di siti di social media come MySpace e Facebook.
Predazione online
I siti di social network offrono ai predatori sessuali un modo per individuare e avviare un contatto con potenziali vittime. Tutto ciò che la vittima può vedere è un profilo, con qualsiasi immagine e informazione che il predatore sceglie di usare, rendendo facile per il predatore posare come chiunque voglia. Ciò include la posa da bambini o adolescenti per attirare vittime più giovani o la posa da personale militare per attirare vittime adulte. I predatori possono quindi utilizzare questo contatto per organizzare incontri nella vita reale, dove possono vittimizzare il loro obiettivo.
Stalking nella vita reale
I predatori sessuali possono utilizzare i siti di social media per perseguitare fisicamente le loro vittime designate. Quando gli utenti pubblicano informazioni su se stessi e le loro attività, gli stalker possono prendere tali informazioni per conoscere gli interessi e gli orari dei loro obiettivi. I predatori possono quindi utilizzare queste informazioni per individuare e perseguitare le loro vittime nel mondo reale, non solo online. Secondo un articolo del Journal of Adolescent Health citato da Enough is Enough, il 65% degli autori di reati sessuali online ha utilizzato siti di social media per raccogliere informazioni a casa e a scuola sulle proprie vittime. I post sui social che specificano la posizione precisa di un utente rendono particolarmente facile per i predatori online individuare e perseguitare le vittime.
Sextortion
I predatori sessuali non devono trovare utenti nella vita reale per vittimizzare. Se un predatore entra nell'account di una vittima e trova immagini intime o compromettenti o altre informazioni sensibili, può utilizzare quel materiale per ricattare l'utente. Ad esempio, nel 2010, l'FBI ha arrestato un uomo con l'accusa di hacking e ricatto di oltre 200 vittime. Dopo aver rubato immagini private da utilizzare come materiale di ricatto, ha costretto le sue vittime a fornirgli immagini e video inappropriati di se stesse. Questa pratica di rubare materiale per ricattare le vittime affinché forniscano al predatore tale materiale è nota come sextortion.
Impostazioni sulla privacy e precauzioni
Sebbene non sia possibile eliminare completamente il pericolo dei predatori sessuali che cercano vittime su Facebook e MySpace, gli utenti possono adottare misure per proteggersi. Assicurandosi di avere rigide impostazioni sulla privacy che limitano l'accesso al proprio profilo alle persone che conoscono, gli utenti possono ridurre il rischio che gli stalker li prendano di mira. Utilizzando una password sicura e cambiandola regolarmente, gli utenti riducono la possibilità che il loro account venga compromesso. Inoltre, gli utenti possono proteggersi solo interagendo con le persone sui siti di social network che già conoscono.